I recenti fatti di cronaca che hanno scosso la città di Benevento e che hanno visto coinvolti giovani, in alcuni casi giovanissimi, continuano a far discutere. Sul fronte investigativo, prosegue il lavoro delle forze dell’ordine per ricostruire le cause e le dinamiche di entrambi gli episodi. Nel caso dell’aggressione avvenuta nei pressi dell’Arco di Traiano, un contributo fondamentale è arrivato dalla Polizia Municipale, che ha fornito le immagini delle telecamere installate in via del Pomerio e in piazza Roma. Frame che immortalerebbero il gruppo degli autori in azione prima e dopo la violenza a pochi passi dal monumento simbolo.
Intanto, il sindaco Mastella, dopo un colloquio con il prefetto Moscarella, ha annunciato la convocazione di un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, previsto nei prossimi giorni. Un incontro che non servirà solo ad approfondire quanto accaduto sabato scorso, ma anche a individuare strategie per affrontare altre situazioni che generano preoccupazione.
Accanto al necessario intervento delle forze dell’ordine, resta fondamentale guardare alla dimensione sociale del problema. È in quest’ottica che abbiamo chiesto all’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Benevento, Carmen Coppola, quali strumenti e iniziative l’amministrazione sta mettendo in campo per prevenire la devianza giovanile e favorire l’inclusione, anche dei cittadini stranieri.
Coppola ha precisato sin da subito che “Benevento non è un’isola felice, ma allo stesso tempo non si può parlare di emergenza”. Il settore che rappresenta, attraverso l’Ambito Sociale di Zona, è attivo con una serie di progetti rivolti ai giovani – in particolare quelli provenienti da contesti familiari fragili – con l’obiettivo di accompagnarli verso l’autonomia economica e sociale. Per l’assessore, serve oggi più che mai un vero e proprio patto educativo che sappia ascoltare e rispondere ai bisogni dei ragazzi.
Attenzione specifica è rivolta anche ai migranti, giovani e adulti. L’assessore ha sottolineato che il Comune è in prima linea con percorsi di inclusione sociale e orientamento al lavoro. E sul tema del censimento delle presenze sul territorio, conferma che ciò viene svolto regolarmente tramite i SAI.
Alla luce di quanto emerso, appare evidente la necessità di un monitoraggio costante e di una regia condivisa. Da qui l’idea – sempre più concreta – di istituire un tavolo permanente che coinvolga da un lato le forze dell’ordine, potenziando la presenza nei luoghi più sensibili, e dall’altro gli attori sociali, per costruire risposte durature e integrate.
L’intervista nel servizio video