Il Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello con le volontarie del suo staff si è recato oggi preso l’Istituto penale per minorenni di Airola dove è stato accolto dalla direttrice del carcere Eleonora Cinque.
Nella mattinata, nel teatro dell’istituto c’è stata la testimonianza di Sonia Fusco mamma di Fernanda, un’adolescente vittima di violenza stradale. Si è aperto un dialogo con i ragazzi presenti, animato dal Garante, sui temi della responsabilità individuale, dei diritti di ciascuno ma anche sulla responsabilità della società rispetto a coloro che vivono “una precarietà affettiva, economica e culturale”, così il Garante nell’introdurre i lavori; ha poi comunicato loro per aiutare la riflessione i dati del 2024 sui reati minorili in Campania: “38 minori accusati di tentato omicidio, 6 di omicidio consumato e 4 di tentato omicidio stradale.”
Subito dopo la discussione, si è esibito un giovane attore romano, Federico Anastasia, che ha coinvolto i presenti in uno spettacolo di stand-up comedy.
Il pranzo pasquale di oggi è stato offerto dal Garante e dalle volontarie del suo staff: un piatto salato (formaggi, salame, ricotta salata, olive, uova sode, un gustoso tortano, prosciutto), prima di un delizioso primo piatto con frutti di mare. In chiusura per tutti pastiere e colombe pasquali.
Nel carcere di Airola oggi c’erano 28 giovani detenuti, di questi 3 svolgono un lavoro all’esterno del carcere.
All’uscita dal carcere, il Garante Ciambriello ha dichiarato: “Occorre accelerare dei lavori di ristrutturazione dell’istituto, occorre avere più luoghi che dal punto di vista igienico-sanitario siano dignitosi e salubri per gli stessi ragazzi. Di recente nell’istituto ci sono stati casi di scabbia. Mi auguro che la direzione sanitaria dell’Asl, a cui scriverò domani, faccia interventi di prevenzione e di sanificazione. Quando ascolto le loro storie, quando mi parlano delle loro famiglie e del loro vissuto avverto che già dalla loro nascita non hanno vissuto diritti, occasioni di crescita, di formazione e di educazione uguali a quelli della maggioranza dei ragazzi e degli adolescenti. Ogni anno in Campania sono più di sei mila i minori che vengono fermati, denunciati, messi alla prova, affidati ai genitori, mandati nelle comunità e per reati più gravi mandati negli istituti minorili della Campania. Può solo la custodia essere la risposta? E mentre c’è la custodia, perché non c’è l’accudimento, non ci sono progetti di responsabilizzazione degli stessi, di crescita culturale e formativa? E perché non aumentano le figure sociali e professionali di ascolto e di sostengo? Nella mattinata di mercoledì 23 p.v. in Consiglio Regionale la mia relazione annuale sul 2024 sarà centrata moltissimo sui minori a rischio, sui loro anche gravi reati, su questi adolescenti a metà e con la morte nel cuore.”