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Dalla chiusura del pub ‘The River’ alla rivoluzione ‘artigianale’ con Vaffanluppolo: così Ivan Lombardi ha trasformato la crisi in opportunità – NTR24.TV

Dalla chiusura del pub ‘The River’ alla rivoluzione ‘artigianale’ con Vaffanluppolo: così Ivan Lombardi ha trasformato la crisi in opportunità – NTR24.TV


Quando tutto sembrava crollare, Ivan Lombardi ha acceso una nuova scintilla. In un mondo messo in ginocchio dalla pandemia, ha trovato forza nel lievito, nella passione e in un’idea un po’ folle ma piena di cuore: “Vaffanluppolo”. La sua storia non è solo quella di un giovane commerciante sannita, ma di un sognatore che ha trasformato un piccolo negozio di caffè in un punto di riferimento per gli amanti della birra artigianale. Ivan non ha mai smesso di crederci, nemmeno quando il suo primo pub – il famoso The River di Casale Maccabei – ha dovuto chiudere i battenti a causa del covid. Ha alzato il boccale, ha brindato alla resilienza e ha ricominciato da capo. Con più forza, più gusto e un nome che è già leggenda. Oggi recarsi nel suo locale per un aperitivo – in via Napoli 7 – rientra sicuramente tra le cose da fare assolutamente se si visita Benevento.

Sì, ma la passione per la birra quando nasce?
Ho frequentato l’istituto alberghiero e ho sempre lavorato nell’ambito del food & beverage. Quando ho preso il pub The River in zona Casale Maccabei, alle porte di Benevento, questa passione è cresciuta sempre di più.  

Il primo progetto importante oltre 10 anni fa…
Nel 2013 inizia la mia avventura con il The River, dopo averci lavorato in precedenza come dipendente. Eravamo un po’ in periferia e lavoravamo molto con feste ed eventi specifici. Cucinavamo un po’ di tutto: pizze, panini, avevamo birre artigianali.

Il covid però stravolge tutti i progetti…
Esattamente. Dopo 8 anni di The River, arriva il Covid. Quando si poteva ripartire con le restrizioni, mi sono reso conto che non era più possibile riaprire l’attività in quanto – a quelle condizioni – non riuscivo a sostenere le spese di gestione, lavorando principalmente il weekend e con feste di 18 anni e lauree.

Da lì la svolta, però: la pandemia diventa anche una opportunità…
In via Napoli avevo un negozio per la vendita di caffè in capsule e cialde. Inizialmente avevo pensato di aggiungere birre artigianali al mio ‘core business’ creando un ‘beer shop’. Quando sono riuscito ad ottenere l’autorizzazione alla somministrazione di bevande e alimenti, sono partito anche con gli aperitivi. Piano piano è andata sempre meglio e ora sono qui a raccontare la storia di Vaffanluppolo, nato nell’agosto 2020.

Vaffanluppolo è oggi un locale di riferimento nel panorama sannita ed è situato in via Napoli 113, nello stesso negozio dove vendevi il caffè. Ma perché questo nome?
Come ti dicevo, venivo dal periodo del covid, un periodo particolarmente stressante, durante il quale è capitato di mandarci a quel paese. Tra un vaffa di qua e un vaffa di là è nato il nome Vaffanluppolo.

Cosa offrite alla clientela?
Offriamo di base birre artigianali, ma anche un po’ di tutto del mondo dell’alcool che non si trova commercialmente nella grande distribuzione: dal distillato al prodotto per miscelazione, abbiamo solo ciò che è artigianale. Siamo partiti con due birre artigianali alla spina;  siamo poi passati a quattro e ora siamo a sette. Tra un paio di settimane gli spilla tori diventeranno undici. Siamo cresciuti molto come attività: i nostri aperitivi hanno anche pizza (surgelata e prodotta da una azienda artigianale partenopea), panini con affettati e wurstel bavaresi. Insomma, oggi riesco a portare avanti pure una piccola proposta di food, pur non avendo una cucina. Nei periodi di festa, come Natale e Pasqua, abbiamo invece una bella proposta di idee regalo.

Tanti gli eventi a tema birra. Dall’Oktoberfest a San Patrizio, vi siete ritagliati uno spazio importante nell’intrattenimento e anche nel panorama gastronomico. Qual è il segreto del successo?
Sicuramente offrire prodotti di qualità. La birra è il nostro punto di forza anche per l’offerta variegata: sia in bottiglia sia alla spina, abbiamo etichette italiane, estere e locali. Il segreto del successo? Credo siano importanti la tranquillità del locale e la serietà del gestore, facendo sentire a proprio agio il cliente che viene a trascorrere il momento dell’aperitivo come un’oretta di completo relax.

La realtà beneventana sta crescendo dal punto di vista della conoscenza della birra artigianale?
La gente sta comprendendo che il bere bene – e in modo responsabile – sia importante. Non che i marchi industriali non siano buoni, ma gustare una bionda artigianale è tutta un’altra storia. Almeno per quanto mi riguarda, noto che chi viene da Vaffanluppolo si informa ed è preparato sul prodotto versato. Un interesse, questo, che mi permette di crescere giorno dopo giorno.

Come si cattura l’interesse del cliente in un territorio come il nostro sempre più spopolato?
Con la qualità. Ma bisogna continuare ad organizzare eventi, creare movimento e dare modo alle persone di avere una occasione interessante per uscire. Non solo a Natale e a Pasqua, quando la città si popola di gente e iniziative. Le idee ci sono, bisogna essere fiduciosi.  

Cosa c’è nel futuro di Vaffanluppolo?
Vorrei allargarmi anche al mondo del vino e alla distribuzione di prodotti italiani, esteri e principalmente locali.Sto valutando anche un progetto di ampliamento in termini di spazi: sto pensando ad un nuovo locale per Vaffanluppolo. Ma sempre in via Napoli, dove tutto è nato.





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