Un incontro tra istituzioni e cittadini sulla crisi del bradisismo si è trasformato in un momento di forte tensione ieri sera, quando Fabio Ciciliano, Capo della Protezione Civile, ha rilasciato una dichiarazione che ha suscitato un’ondata di polemiche. Durante l’assemblea, un cittadino ha chiesto al rappresentante delle autorità cosa accadrebbe in caso di una scossa di magnitudo 5.0. La risposta di Ciciliano è stata devastante: “Crollano i palazzi e contiamo i morti. Funziona così.”
Le parole di Ciciliano hanno scatenato reazioni di shock e indignazione tra i presenti. In molti hanno considerato la sua affermazione come un’assurda e cinica valutazione della gravità della situazione, piuttosto che un messaggio rassicurante o propositivo.
Ma la polemica non si è fermata qui. Un’altra dichiarazione del Capo della Protezione Civile ha alimentato ulteriori discussioni. Rispondendo alle preoccupazioni di alcuni cittadini, Ciciliano ha suggerito che, se le scosse li preoccupano troppo, “è meglio che se ne vadano” e lascino i Campi Flegrei. Parole che molti hanno interpretato come un invito a disertare una zona ad alto rischio, senza fornire soluzioni concrete o rassicurazioni su come proteggere la popolazione.
La situazione nei Campi Flegrei è ormai critica, con il bradisismo che continua a far salire l’allarme per un possibile disastro. L’area dei Campi Flegrei, infatti, è nota per l’attività vulcanica, e l’incessante sollevamento del suolo preoccupa non solo gli esperti, ma anche la popolazione locale che vive costantemente con il timore di eventi sismici catastrofici.
Le dichiarazioni di Ciciliano, da sempre un punto di riferimento in situazioni di emergenza, sono state oggetto di aspre critiche da parte di esperti del settore e della stessa politica. “Le parole di un capo della Protezione Civile dovrebbero infondere fiducia e non alimentare il panico”, ha commentato un esperto di sismologia.
Mentre la discussione continua, molti cittadini si chiedono se il governo e le autorità locali stiano facendo abbastanza per fronteggiare la crisi in atto, o se siano necessari interventi più concreti e rassicuranti. La situazione rimane sotto stretto monitoraggio, ma l’incertezza continua a regnare.