Su un totale di 78 comuni in Campania coinvolti da installazioni di eolico, le protagoniste assolute sono le province di Avellino e Benevento, che coprono rispettivamente il 46% e il 42%. Seguono i comuni della provincia di Salerno con l’11%, Caserta con lo 0,8% e Napoli con l’0,2%. I comuni con la maggiore potenza installata in termini assoluti risultano essere Bisaccia e Lacedonia in provincia di Avellino, con circa 250 e 204 MW, e Foiano di Val Fortore con circa 223 MW. I dati emergono dal dossier “Qual buon vento”, presentato questa mattina da Legambiente Campania durante la terza edizione del Forum Eolico, che si è svolto a San Marco dei Cavoti con il Patrocinio di ANEV, Cesvo Lab e del Comune sannita.
La Campania si accredita come la regione pioniera nel campo dell’energia eolica: 642 impianti diffusi sul territorio campano, tra grandi impianti industriali e mini eolico; quasi 2 gigawatt di potenza, che permettono una produzione di oltre 4 terawattora all’anno. Terzi in Italia per potenza installata e secondi per produzione di energia: un sesto del comparto eolico italiano è costituito dal contributo campano.
L’eolico costituisce la prima fonte rinnovabile elettrica, sia per potenza che per produzione. Negli ultimi 5 anni sono stati installati in media circa 100 MW all’anno: secondo ANEV abbiamo in Campania un potenziale al 2030 di 3.300 MW, che però raggiungeremo con dieci anni di ritardo stando a questo trend di installazione. L’eolico è la tecnologia rinnovabile elettrica con maggiore potenza installata sul territorio campano: rappresenta il 52% del totale, seguito dal solare (33%), idroelettrico e bioenergie, rispettivamente con, 9% e 6%.
Da segnalare il progetto di Montefalcone di Val Fortore, prima città in Italia ad aver conosciuto la tecnologia eolica. In queste settimane, stanno smontando le prime cinque turbine delle 50 totali: queste turbine appartengono al primissimo parco eolico installato nel 1996.
“La Campania – ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – è diventata una Regione faro per lo sviluppo delle energie rinnovabili a partire dall’eolico, un importante modello che ci auguriamo di ritrovare nell’individuazione delle aree idonee regionali in linea con l’egregio lavoro svolto negli ultimi anni. Il nostro auspicio è che la nuova stagione dell’energia eolica in Campania rafforzi ancora di più il legame con i territori e le comunità, superando storture e pregiudizi del passato, e che sia accompagnata dallo sviluppo di politiche industriali a sostegno della filiera, con l’obiettivo di far diventare la transizione energetica nella nostra regione un’occasione importante per aumentare occupazione e diminuire diseguaglianze.
Per fare questo è necessario avviare percorsi territoriali per lavorare insieme: enti, imprese e cittadinanza, affinché non si parli più di accettazione sociale per la presenza di impianti ma di rigenerazione partecipata di territori, dove impoverimento e spopolamento aumentano le disuguaglianze da decenni, oggi inasprite anche dalla crisi climatica. Le rinnovabili devono essere per queste comunità la strada per il riscatto sociale per vincere, insieme a quella climatica, anche la sfida sociale ed economica.”
“Il nostro Paese – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è ancor ancora oggi ostaggio del vecchio sistema produttivo fossile e inquinante. È arrivato il momento di liberarlo. Accelerare la transizione ecologica non è solo una necessità per contrastare la crisi climatica, ma rappresenta una straordinaria opportunità per garantire un futuro occupazionale a milioni di persone e per abbassare le bollette, soprattutto nel Mezzogiorno, dove ci sono le condizioni ottimali per lo sviluppo delle rinnovabili. In questo senso la Campania è protagonista della transizione energetica, che ha avviato da tempo un modello virtuoso che dovrebbe essere esportato, e ci auguriamo continui in questa direzione.”