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Da don Antonio Chiumiento ai figli Carlo e Ubaldo: la storia dell’Eurobazar di Benevento, negozio leader per gli articoli di Natale e Carnevale – NTR24.TV

Da don Antonio Chiumiento ai figli Carlo e Ubaldo: la storia dell’Eurobazar di Benevento, negozio leader per gli articoli di Natale e Carnevale – NTR24.TV


È davvero sorprendente come certi luoghi e ricordi riescano a suscitare emozioni così forti. L’Eurobazar di Benevento non era soltanto un negozio, ma un vero e proprio punto di riferimento per la comunità, un luogo dove si intrecciavano tradizione, creatività e storie personali. Questi spazi, pur nella loro scomparsa, continuano a vivere nei ricordi di chi li ha conosciuti, rievocando epoche e momenti che sembrano ormai lontani ma che lasciano un segno indelebile. Sia al viale Mellusi nella sede storica dei Chiumiento sia in via Torretta, con la gestione dei figli Carlo e Ubaldo, il negozio ha servito la comunità locale per molti anni, offrendo prodotti unici e di qualità: in particolare a Natale con il vasto assortimento di articoli per la costruzione dei presepi artigianali, ma anche nel periodo di Carnevale con accessori, scherzi e il prezioso servizio di noleggio abiti. A raccontarci questa storia meravigliosa della domenica è stato uno dei grandi protagonisti di quel successo commerciale: Ubaldo Chiumiento.

E voi avete qualche ricordo particolare o aneddoto legato a questo luogo che vi piacerebbe condividere o approfondire? Scrivetecelo nei commenti.

Quando nasce la storia dell’Eurobazar, l’emporio tra i più famosi della città?
La storia dell’Eurobazar di viale Mellusi possiamo dire prenda il via quando mio padre diventa il sarto ufficiale del collegio ‘De La Salle’ che gli commissionava la realizzazione dei grembiuli per gli alunni. Questa attività divenne il suo lavoro principale potendo godere appunto di una rampa di lancio importante. Mio padre, ‘don’ Antonio Chiumiento, colse l’opportunità che si stava aprendo davanti a lui e iniziò ad inserire nel negozio ogni genere di bene utile alle persone del quartieri: dalle cerniere ai bottoni, fino alle stoffe. Agli inizi degli Anni Ottanta l’Eurobazar si sdoppia con l’apertura dell’Eurobazar 2 a via Torretta: due attività che ci hanno dato tanto in termini di notorietà in città, anche dopo la chiusura nel 2009. 

Insomma, una merceria strutturata in un vero negozio dove trovare di tutto e che diventa ben presto punto di riferimento del quartiere…L’intero negozio misurava sessanta metri quadrati ma li dentro lavoravamo io, mio padre, mamma, mio fratello e tre dipendenti: era una cosa eccezionale all’epoca e lo è ancora oggi a raccontarla. Ricordo che apriva alle sette per farsi trovare già pronto al passaggio dei ragazzi che andavano a scuola. A quel tempo non esistevano altre realtà né altre edicole come oggi. All’Eurobazar potevi davvero trovare tutto ciò che ti serviva. Papà era riconoscente al suo quartiere e fu il fondatore dell’Oasi di Padre Pio con la statua del Santo di Pietrelcina al centro della piazzetta ai piedi della chiesa dei Cappuccini: ora ha cambiato volto, ma la versione originale fu creata da lui.

Don Antonio il ‘sarto’ era davvero conosciutissimo in città e anche in provincia…
Ancora oggi mi chiamano ‘u figl du sart’. Papà amava tantissimo la sua attività ed era instancabile. Fu anche insignito del titolo di cavaliere del lavoro. Un ricordo speciale? Custodisco una foto che lo ritrae abbracciato a papa Giovanni Paolo II quando venne a Benevento all’inizio degli Anni Novanta. Nato nel 1933, è morto l’8 maggio del 2000: il giorno prima della sua dipartita ha preso il via l’ultimo tour organizzato da lui e diretto in Terra Santa. Ha fatto in tempo a vedere l’alba del nuovo millennio e a diventare diacono permanente.

Raccontaci anche di questa vostra grande passione per il presepe e di quel record raggiunto a fine Anni Settanta…
Nel cuore di mio padre c’era l’arte presepiale e nel 1978 io e mio fratello, insieme con lui, realizzammo il più grande presepe della Campania: una struttura di quasi 220 metri quadri nell’istituto San Filippo Neri. Iniziammo a farlo nel mese di luglio, mio padre commissionò pastori ad altezza umana e in questo giardino incolto ricostruimmo tutta la scenografia del presepe tradizionale vincendo il primo premio regionale. Papà ha creato i presepi nella Chiesa dei Cappuccini: lavoravamo la notte per farli perché erano le uniche ore libere dal lavoro impegnativo che comportava l’attività commerciale soprattutto nel periodo natalizio. Anche la Sala Padre Pio dei Cappuccini è stata realizzata da lui.

Prima hai nominato un tour in Terra Santa. Sì perché don Antonio organizzava vere e proprie gite…
Possiamo definirlo un precursore dei moderni tour operator: con la sua Sannio Espresso organizzava gite ovunque. Ancora oggi, nella buca delle lettere, trovo inviti, itinerari e pacchetti offerte indirizzate a lui, nonostante sia venuto a mancare quasi 25 anni fa. Una delle mete principali dei viaggi organizzati è stata senza dubbio San Giovanni Rotondi. Ultimamente mi sono recato lì e, girando tra le bancarelle, c’è stato chi mi ha riconosciuto fermandomi ed esclamando: ‘Tu sei il figlio di don Antonio’. Ti lascio immaginare il mio orgoglio. Tra le mete non solo i luoghi di San Pio, ma anche visite in Terra Santa, Međugorje e Lourdes.

Negli Anni Ottanta tu e tuo fratello Carlo seguite le orme commerciali di papà e date vita all’Eurobazar 2 in via Torretta…

L’Eurobazar 2 mi ha dato tante soddisfazioni, mi legano tanti ricordi e aneddoti a quel luogo. Certo, come è noto, anche uno dei momenti più brutti della mia vita quando nel 2015 mio fratello non ha retto il peso della concorrenza della grande distribuzione e si è tolto la vita. Aprimmo nel 1983: eravamo leader del Carnevale e del Natale, ma anche del mondo dei giocattoli e dell’elettronica. Analizzando il tutto con il senno di poi, è stata proprio l’elettronica a far partire il declino dell’attività, ma mio fratello era felice di accontentare i bambini che cercavano le ultime consolle o videogame e, pur di farlo, comprava tutto ciò che c’era sul mercato. Il problema è che gli oggetti di elettronica svalutavano subito e quindi o li vendevi subito o era una perdita sul bilancio finale. Eurobazar lavorava forte con il settore giardinaggio, arredo giardino e senza dubbio nel mondo dei Presepi, come testimoniato dalla menzione su Vogue quale migliore negozio della Campania. E poi ancora l’Eurobazar 3 dedicato al Natale con 140 metri quadrati di esposizione.

Non solo Natale. A Carnevale si trovava di tutto…
Era impossibile non trovare il costume che cercavi. Da noi poi potevi noleggiarli. Custodisco ancora alcuni di essi che sono dei veri capolavori di abiti teatrali: ne ho circa 100. Partivano da 9,90 a prezzi più importanti. Con l’Eurobazar noi abbiamo inventato le prime consegne a domicilio, siamo stati precursori anche in questo. Quando non c’aveva pensato ancora nessuno, io mi vestivo da Babbo Natale e portavo i doni gratuitamente la sera della Vigilia ai bambini. E anche qui ho un aneddoto.

Dicci tutto.
Sono astemio, non bevo: una Vigilia di Natale, per non rifiutare tutti gli spumantini che mi offrivano, mi sono ritrovato un bel po’ alticcio. Per fortuna, a riportarmi a casa sano e salvo fu la mia all’epoca fidanzata, oggi compagna di vita… 

Che ricordi hai di quegli anni?
Ci sono tanti aneddoti che potrei raccontarti, soprattutto piccoli scherzi che amavo fare. Hai presente i video di oggi su Tik Tok, quando la gente si traveste per spaventare i passanti? Ecco, io lo facevo 20 anni fa. Una volta mi sono vestito da cavaliere con un’armatura di ferro e l’elmo a nascondermi il viso e mi sono messo fermo immobile nel negozio, non appena un cliente si avvicinava o allungava la mano per toccarmi io mi muovevo. Ti lascio immaginare le facce che facevano le persone: paura che poi sfociava in grosse risate. Un’altra volta mi sono travestito da scimpanzé e mi sono messo davanti al negozio: iniziarono a passare e ripassare le persone per guardare il travestimento senza sapere che al suo interno ci fossi io. Oppure quella volta che mi è stato commissionato il presepe alla Casa Circondariale di Benevento: mi danno le misure e mi mettono in una stanza per poterlo costruire. Lo termino e avevo preso tutte le misure, sia chiaro, ma quando ho provato a portarlo fuori non passava dalla porta e l’ho dovuto smontare e rimontare. 

Ad un certo punto arriva il tempo di un tuo progetto importante: il centro sportivo Cretarossa. Sei forse il primo a creare una struttura polivalente con i campi di calcio a 5 ed eventi collegati come tornei e campionati…
Mi sono trovato davanti ad una scelta: salvare l’Eurobazar 2 o seguire il progetto sportivo Cretarossa e ho scelto il campo sportivo. Decisamente nato come un investimento, è poi divenuto un punto fermo della mia vita. Certo, lo spopolamento del territorio da parte di tanti giovani si sente perché l’80 per cento dei nostri fruitori sono ragazzi e andandone via tanti la differenza si sente. Ma comunque tra feste e attività riusciamo ad andare avanti in serenità.

Tante le iniziative al centro Cretarossa. Raccontamene una che ti rende orgoglioso…
Tra tutte sicuramente i tanti memorial che si continuano ad organizzare al Centro Sportivo: in questi caso io dò la struttura a titolo gratuito. Così come le iniziative di raccolta di beni di prima necessità ma anche di abiti: ho creato un gruppo dove pubblico tutte le cose funzionanti o vestiti ancora buoni che doniamo a persone in difficoltà. Collaboro con il Banco Alimentare di Benevento. Questo mi rende orgoglioso.

Oggi tra le tue passioni c’è anche il teatro…
Una passione che ho scoperto nel corso della mia vita, stimolato dall’amico Renato Melillo che mi esortò a provare. Lavoro con due compagnie, io vado solo ed esclusivamente per divertimento. Domenica scorsa abbiamo fatto un doppio sold out al ‘De La Salle’.

Cosa c’è nel futuro di Ubaldo Chiumiento?
Nel mio futuro c’è il centro Sportivo Cretarossa, anche se la mia mente è in continua attività quindi chissà che non mi inventi qualche altra cosa… 





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