Il Movimento 5 Stelle del Sannio si schiera contro l’Ente Idrico Campano e la Regione, accusandoli di voler affidare la gestione del Servizio Idrico Integrato del Sannio ai privati. La Regione – si legge in una nota – ha bandito il 3 marzo una gara per individuare il socio privato della costituenda società Sannio Acque, alla quale sarà affidato il servizio di fornitura idrica e depurazione per i 78 comuni della provincia di Benevento.
Il privato sottoscriverà il 45% delle quote, ma secondo il M5S tale percentuale, per come è stato concepito lo statuto, gli consentirebbe il controllo totale della società. Le decisioni sulla privatizzazione dell’acqua sono state prese dal Consiglio di Distretto Sannita dell’EIC tra ottobre 2022 e dicembre 2024, prima con la costituzione della società a capitale misto pubblico-privato, poi con atti che – sostengono i pentastellati – impediscono un effettivo controllo pubblico.
Il coordinatore del distretto sannita – prosegue la nota – ha attribuito la volontà politica di affidare la gestione dell’acqua ai privati a Clemente Mastella. Il Consiglio di Distretto, composto in maggioranza da membri vicini al leader di Noi di Centro, avrebbe approvato statuto e atti per la costituzione di Sannio Acque a controllo privato, senza il coinvolgimento diretto dei Comuni.
Secondo il M5S, questa operazione comporterebbe danni per gli utenti, con il rischio di tariffe più alte e una fornitura idrica di qualità inferiore. Il Movimento denuncia anche la progressiva riduzione dell’acqua di sorgente (dal Bacino Idrico Irpino e dalle sorgenti del Biferno) a favore di quella proveniente dai pozzi della Piana di Benevento, di Solopaca e San Salvatore, e dell’invaso di Campolattaro, che richiedere costosi processi di potabilizzazione.
Il Gruppo di Lavoro Provinciale del M5S per l’Acqua Pubblica denuncia inoltre un possibile intreccio tra interessi pubblici e privati: se a vincere la gara fosse ACEA (controllante di Gesesa, attuale gestore), si tratterebbe di una semplice partita di giro dei fondi destinati alla società privata.
Il Movimento contesta l’operato del Consiglio Sannita dell’EIC e, insieme ad associazioni e movimenti per la difesa dell’acqua pubblica, annuncia iniziative per bloccare la gara regionale. Ai sindaci del Sannio viene chiesto di impugnare le delibere dell’EIC, ritenute illegittime, e di coinvolgere i consigli comunali e i cittadini nelle decisioni sul futuro della gestione idrica.