La Città di Benevento sarà protagonista di un interessante progetto ambientale del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli – in partenariato con l’ateneo partenopeo ‘Suor Orsola Benincasa’ – che parteciperà ad un bando del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
L’iniziativa – voluta fortemente dall’assessore comunale delegato Alessandro Rosa – si chiamerà ‘RI-PLASTIC’ e punterà a promuovere un modello innovativo di economia circolare per il recupero e la trasformazione della plastica post consumo – come quella della raccolta differenziata – in filamenti per la stampa 3D.
Palazzo Mosti metterà a disposizione un immobile comunale per la creazione di un Fablab sociale, un laboratorio di sperimentazioni tecnologiche condiviso, dotato di apparecchiature avanzate di riciclo e manifattura digitale, con l’intento di favorire innovazione, formazione e inclusione sociale.
Le attività spazieranno dalla riduzione dei rifiuti plastici all’educazione ambientale, dall’inserimento lavorativo al monitoraggio e replicabilità del modello. Coinvolgendo enti di ricerca, amministrazioni locali, imprese e associazioni, RI-PLASTIC punterà a generare nuove opportunità lavorative, sensibilizzare la comunità e diffondere buone pratiche di gestione sostenibile dei rifiuti. L’obiettivo è dimostrare l’efficacia di un sistema circolare applicabile ad altri contesti territoriali, contribuendo attivamente alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.
Tra gli obiettivi prefissati c’è innanzitutto la riduzione dei rifiuti plastici con creazione di una filiera locale per il recupero e la trasformazione della plastica in filamenti 3D, riducendo l’inquinamento e promuovendo il riuso delle materie prime seconde. Non solo: creare un FABLAB sociale e tecnologico con l’installazione di macchinari per la stampa 3D e realizzazione di uno spazio condiviso per scuole, associazioni e cittadini, favorendo la sperimentazione e l’apprendimento. Fondamentali saranno anche l’educazione e la sensibilizzazione ambientale con percorsi formativi su economia circolare e design sostenibile, laboratori pratici e attività divulgative per studenti e cittadini.
E ancora: inclusione sociale e occupazione con il coinvolgimento di giovani, disoccupati e categorie vulnerabili in percorsi di apprendimento e produzione, favorendo nuove opportunità lavorative; monitoraggio e replicabilità attraverso lo sviluppo di indicatori per misurare gli impatti del progetto e garantirne la riproducibilità in altri contesti territoriali.
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