“Siamo a buon punto, stiamo mettendo a sistema la filiera tecnologica – professionale 4+ 2, che propone una riorganizzazione dell’istruzione tecnica e professionale in Italia. L’obiettivo principale è quello di formare figure professionali più specializzate che siano in grado di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro”. Così Maurizio Adamo Chiappa, direttore della direzione per l’istruzione tecnico – professionale del MIM, in apertura del suo intervento all’incontro organizzato dall’Iti “Lucarelli”, ha chiarito subito le finalità di questo nuovo percorso di studi che inserisce “l’acceleratore per immissione dei giovani nel mondo del lavoro”.
“La filiera tecnologico – professionale 4+ 2. Nuovi percorsi che guardano al futuro”, è stato il tema dell’incontro che ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo, oltre al dirigente Chiappa, Ettore Acerra, direttore Ufficio scolastico regionale per la Campania, Anna de Paola, referente regionale per la sperimentazione della filiera 4+2 e Sebastiano Pesce, dirigente ufficio VIII ambito territoriale per la provincia di Benevento.
A fare gli onori di casa, Giovanni Marro, dirigente dell’Iti “Lucarelli” che ha introdotto i lavori, “Mai come oggi – ha rimarcato– la formazione tecnico professionale è chiamata a svolgere un ruolo strategico. Le rapide trasformazioni del mercato del lavoro, l’evoluzione tecnologica, la transizione digitale ed ecologica, stanno modificando profondamente le competenze richieste dalle imprese”.
Secondo il numero uno dell’istituto di viale San Lorenzo, c’è la necessità “di costruire un sistema educativo che non sia solo formazione teorica, ma che sia un ponte concreto tra la scuola e il lavoro, capace di garantire opportunità reali di inserimento professionale e di crescita”.
Marro ha ringraziato per “la preziosa collaborazione l’ispettrice Domenica Di Sorbo, punto di riferimento sul territorio, nonché il corpo docenti che ha creduto in questa sperimentazione, la DSGA, braccio finanziario e amministrativo di sicura esperienza dell’istituto. “Ringrazio -ha concluso – le scuole presenti, molte in diretta streeming, le istituzioni locali, l’università del Sannio e l’Università Giustino Fortunato e gli ITS”.
Ettore Acerra ha parlato della necessità “di creare le condizioni per determinare “un patto solido tra scuole, imprese e territorio”. Acerra ha messo in rilievo l’importanza di affiancare la teoria e la pratica, favorendo la nascita di laboratori ed esperienze nelle aziende “che – sottolinea – contribuiranno a evitare la fuga di cervelli, prima dai banchi di scuola, e poi dal territorio”.
Il direttore dell’USR Campania ha precisato che, per adesso, si tratta di una sperimentazione che tuttavia “deve rappresentare una opportunità da cogliere o, per lo meno, da tenere in considerazione. Il nostro compito – gli ha fatto eco Anna De Paola – è predisporre le condizioni e la preparazione per un futuro in cui istruzione e lavoro viaggiano di pari passo per rispondere alle richieste del mercato del lavoro, offrendo ai giovani strumenti concreti per affrontare le sfide professionali di domani”.
Un ruolo importante, infine, giocano anche gli ITS, ovvero le scuole di eccellenza a alta specializzazione tecnologica post diploma, espressione di una strategia fondata sulla connessione delle politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali.