Elio Pecora è un poeta, narratore e critico letterario italiano, che chiude i cinque incontri previsti dalla rassegna poetica “Atlante delle Nuvole – Incontro con la poesia contemporanea”; realizzata da Provincia e Sannio Europa in collaborazione con il Cenacolo Mandel e Casa Naima.
Quella di Elio Pecora è una poesia di limpida eleganza
e intensa umanità, che esplora l’interiorità, l’amore e il senso del tempo. Lo fa attraverso uno stile sobrio e musicale, in grado di coniugare introspezione e attenzione al quotidiano.
Al museo ArCos, dialogando con Antonella Rosa, Nicola Sguera e Domenico Cosentino, il poeta mette in evidenza l’ importanza delle persone che ha amato, ma non solo: “Nella mia scrittura – afferma – conta moltissimo il peso delle persone che ho amato, ma anche chi non ho amato ha avuto un ruolo importante perché mi ha fatto pensare. Nella mia vita ho ascoltato i libri che ho letto, le parole e le frasi delle persone che mi tornavano in mente, con le quali ho avuto amicizia o vicinanza. Non siamo mai soli. Siamo fatti di tutti coloro che abbiamo intorno. Il poeta – sottolinea il maestro Elio Pecora – è testimone di ciò che vede e custode di quello che resta e costruisce per gli altri”.
Evdenzia anche un concetto fondamentale: “La poesia non si insegna. Si può soltanto affinare la sensibilità e l’ attenzione di chi la legge e comprende di cosa è fatta. Sono contrario ai ragazzi che scrivono poesie nelle scuole. A scuola si va per imparare cos’è la poesia”.
“Delicatezza e ferocia – conclude- nella mia ultima opera convivono come nella vita. Siamo tutti delicati e feroci al tempo stesso. Se sei soltanto feroce, sei infernale. Se sei solo delicato, sei troppo fragile”.