“Da mesi la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, non perde occasione per lanciare un’accusa odiosa al Governo: ‘basta tagli alla sanità’. Un’affermazione che mira a far credere ai cittadini più distratti che si stia smantellando il servizio sanitario pubblico per motivi di bilancio o per finanziare il progetto ‘ReArm Europe’”. È necessario fare chiarezza per impedire che questa narrazione distorta venga diffusa anche a livello locale. Non possiamo permettere che si dica che ‘la sanità pubblica è stata depredata di 37 miliardi di euro’ senza contestualizzare i fatti”. Lo dice Fiorenza Ceniccola, Segretario Forza Italia Giovani Benevento e vice Segretario Internazionale Forza Italia Giovani.
“I tagli alla sanità, il blocco del turnover e la riduzione di 27mila posti letto negli ospedali sono decisioni prese nel 2012 dal governo Monti – prosegue l’esponente azzurra – che si insediò dopo un vero e proprio complotto politico-finanziario ai danni del governo Berlusconi. Queste misure sono poi proseguite per ben nove anni con i governi Letta, Renzi e Gentiloni”.
“E non possiamo dimenticare – aggiunge – le scelte del governo Prodi con la Finanziaria 2007, che ancora oggi pesano sulle tasche dei cittadini. È stato Prodi a introdurre il ticket di 25 euro per il pronto soccorso con codice bianco, quello di 22,91 euro per le visite specialistiche e il ticket sui farmaci deciso dal governatore Bassolino in Campania. Chi ieri ha imposto questi costi oggi si erge a paladino del diritto alla salute? Sarebbe interessante sapere come avrebbero reagito i difensori della sanità pubblica se il ministro Schillaci avesse adottato provvedimenti simili.
“La realtà è ben diversa da quella che la sinistra vorrebbe raccontare. Nel 2024, la spesa sanitaria è aumentata del 5,8% rispetto al 2023, toccando il 6,4% del PIL, un livello mai raggiunto prima, nonostante le difficoltà finanziarie provocate dai superbonus edilizi del governo Conte. Per il 2025, il Fondo sanitario nazionale arriverà alla cifra record di 136,5 miliardi di euro, con una spesa pro capite di 2.317 euro
A tutto questo si aggiungono gli investimenti del Governo per potenziare il settore: 1,3 miliardi di euro con gli Accordi di Coesione per gli ospedali, 750 milioni di euro liberati grazie alla revisione del PNRR e nuove risorse per il rinnovo dei contratti del personale sanitario. Inoltre, la detassazione delle retribuzioni per le prestazioni aggiuntive permetterà di ridurre i tempi delle liste d’attesa” evidenzia Ceniccola.
“Ai cittadini di buona volontà lasciamo le dovute considerazioni. A tutti i professionisti della sanità va invece il nostro più sincero ringraziamento per l’impegno, la competenza e la professionalità con cui, ogni giorno, sono al servizio dell’umanità sofferente”, conclude.