L’Istituto d’istruzione superiore ‘Carafa Giustiniani’ di Cerreto Sannita ha organizzato per il terzo anno consecutivo il Concorso di poesia ‘Il verso giusto’, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di tutta la provincia di Benevento. Il concorso ha lo scopo di accendere la riflessione dei ragazzi adolescenti sul proprio futuro e sulle proprie aspirazioni e, al tempo stesso, dare vita ad uno spazio utile e costruttivo ideale a far esprimere la loro sensibilità emotiva sulle tematiche attuali, come ad esempio la guerra.
Tra i lavori premiati qualche giorno fa, in occasione dell’Open Night organizzato dall’istituto guidato dalla dirigente Giovanna Caraccio, la poesia dell’alunno Emilio Barone della classe seconda della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo statale ‘Andrea Mazzarella’ di Cerreto Sannita (che si è aggiudicato il secondo premio). Poesia dal titolo emblematico ‘Libero di sperare’, nei cui versi Emilio “grida” la sua ferma convinzione di «voler cambiare il mondo», con la promessa di provare a farlo «in ogni modo». Versi che manifestano palesemente il “sentire” di avere un ruolo attivo per “fermare” le triste pagini della guerra raccontate quotidianamente dalla Tv, che “agitano” le notti dei ragazzi «perseguitati da carri armati e bombe».
Questa voglia di partecipare alla pace, valido antidoto alla paura, è tutta racchiusa nei versi finali della poesia, dedicati ai “signori della guerra”: «Spero che le mie parole siano ascoltate e violenza e paura per sempre vengano fermate». Semplici, immediate parole che riportano alla mente i versi scritti da Gianni Rodari, massimo poeta per l’infanzia del Novecento: «Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola a mezzogiorno. Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire. Ci sono cose da non fare mai, né di giorno, né di notte, né per mare, né per terra: per esempio, la guerra».
Il ponte di emozione che collega i versi di Emilio che, come quelli del grande poeta quasi creano una sospensione del reale, continua ad alimentare la speranza di un mondo migliore, enfatizzando il ruolo che la Scuola può – anzi deve – avere nel risvegliare anche negli adulti qualcosa dei bambini che un tempo sono stati. Un plauso mondo scolastico cerretese, a cominciare dalla professoressa Elena Lavorgna, per la capacità di affrontare con un approccio giusto il tema della guerra con gli adolescenti.