Mancanza di un depuratore che copra integralmente la città di Benevento, anni di scavi attuati per prelevare materiali come ghiaia necessaria per lavori edilizi dall’alveo del fiume Calore e una più generale assenza di azioni di tutela dei corsi d’acqua nel Sannio. Sono queste le problematiche denunciate nel corso della Giornata Internazionale di Azione sui fiumi, una ricorrenza nata nel 1997 ideata dall’associazione International Rivers e celebrata questo pomeriggio a Palazzo Paolo V a Benevento.
‘Il fiume Calore sta male’: a spiegarne le motivazioni Giuliano Trentini, presidente del Centro Italiano per la Riqualificazione fluviale.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di avanzare proposte e interventi che possano migliorare le condizioni dei fiumi che attraversano la città.
Da alcuni mesi il WWF Sannio, la Lipu, Legambiente Benevento, l’Archeoclub di Apice, Comitato Fiume Calore Irpino, Codisam e Slow Food Campania sezione di Bonito, insieme a singoli attivisti, sono impegnati in un’analisi approfondita delle problematiche che affliggono i nostri fiumi, con particolare attenzione al Calore.
‘Un tempo i fiumi del Sannio erano balneabili, oggi è vietata addirittura ogni forma di accesso ai corsi d’acqua del territorio – ha spiegato Camillo Campolongo, presidente del Wwf Sannio -. Si tratta di una grande perdita per l’ambiente e per i cittadini’.
Le interviste nel servizio video