Siamo proprio sicuri che il viandante Clemente Mastella abbia scelto il centrosinistra anche in vista delle prossime elezioni regionali? Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Benevento a San Salvatore Telesino, alla presenza del governatore De Luca, non sembrano lasciare molti margini ad interpretazioni, anche se, come storia insegna, quando si parla di Mastella è sempre rischioso lasciarsi andare a previsioni. Soprattutto quando mancano diversi mesi all’appuntamento elettorale.
«A vedere gli attacchi feroci che ricevo da qualcuno di queste parti, solo un imbecille potrebbe fare qualcosa con chi ti attacca costantemente». Questo ha detto Mastella. Riferimento chiarissimo a Forza Italia, ovvero all’onorevole Rubano, che anche negli ultimi giorni, nonostante le larghe intese definite in Provincia dopo una estenuante fase di stallo, ha lanciato nuovi strali all’indirizzo del sindaco di Benevento e dello stesso governatore.
Sarebbe tuttavia riduttivo interpretare le parole di Mastella come una reazione agli attacchi di Rubano, perché la fascia tricolore del capoluogo sannita viene da lontano, conosce bene l’arte della politica e non è uno che si fa guidare dai livori e dai personalismi. D’altro canto gli attacchi di Rubano non sono iniziati ieri e l’ipotesi di un passaggio di Mastella al centrodestra, sino a poche settimane fa, appariva quantomeno possibile, non solo in virtù degli insistenti appelli del Senatore Matera, riferimento di Fratelli d’Italia, che in più di un’occasione, anche di recente, ha aperto ad un accordo con Noi di Centro, ma perché dopo aver subìto la rottura con il governatore, e i relativi tradimenti, Mastella ha sempre rivendicato autonomia, evocando alleanze chiare a Napoli come a Roma, sino ad affermare che qualora il centrodestra avesse scelto Matteo Piantedosi per Palazzo Santa Lucia sarebbe stato ben lieto di sostenerlo.
A San Salvatore Telesino, probabilmente, Mastella ha inteso lanciare un chiaro messaggio al centrodestra, ha voluto rivendicare il peso strategico e irrinunciabile di Noi di Centro nel Sannio, ponendo l’accento sui continui attacchi da parte di Forza Italia, definendoli ostativi per qualsiasi ragionamento, sul presupposto che il centrodestra è in grave ritardo e che nel contesto dato gli equilibri sono chiaramente favorevoli al centrosinistra. Ciò non toglie, evidentemente, che se lo scenario dovesse mutare, anche in funzione della pronunzia della Consulta sul terzo mandato, il viandante Mastella non avrà problemi a rivedere la propria strategia, con buona pace dell’onorevole Rubano.
E manco a dirlo, nel giro di 48 ore, lo scenario è cambiato. Perché se fino a qualche giorno fa l’ipotesi Piantedosi non era sul tavolo, vista la ferma indisponibilità del Ministro degli Interni, che per mesi ha sempre negato la possibilità di una sua candidatura per la presidenza della Campania, oggi, a ben vedere, è il solo nome su cui il centrodestra sembra voler ragionare. Almeno il primo, il secondo è quello del capo degli industriali partenopei Costanzo Jannotto Pecci.
Matteo Salvini, che non ha mai fatto mistero di voler tornare al Viminale per recuperare un ruolo centrale nelle dinamiche di governo, ha deciso di puntare sul suo Ministro per conquistare la prima regione del Sud, anche se venerdì, a Napoli, ha evitato riferimenti espliciti limitandosi ad affermare che dal suo punto di vista l’onorevole Zinzi, numero uno del Carroccio in Campania, sarebbe un ottimo candidato.
Condivideva il palco proprio con Piantedosi e un endorsement in quel conteso sarebbe stato controproducente, anche perché il Ministro degli Interni, su cui gli alleati si sono già espressi favorevolmente in molte occasioni, potrà essere ufficializzato solo a tempo debito e presentato come il candidato del governo più che di una parte. Meglio insistere su Zinzi, meglio un prudente attendismo.
Intanto il viandante Mastella, che non ha certo bisogno di intermediari per parlare con Piantedosi, non deve fare altro che proseguire nella sua campagna elettorale e continuare ad attendere, alzando di volta in volta la posta. Il nove aprile è ormai alle porte e si avvicina inesorabile il momento delle scelte definitive, nel centrodestra come nel centrosinistra. Il giorno in cui il vento prenderà a soffiare per un verso o per un altro saprà spiegare le vele nella giusta direzione. Come sempre.