Un piano di ridimensionamento contrasta con la ferrari soprattutto quando non l'hai mai avuta. E' come avere un'audi, lamentarsi che la benzina costa tanto e devo ridurre i consumi e poi guardo la ferrari. Non ha senso.
Il problema del Napoli è che non ha società e comanda solo un megalomane incompetente. Altro che Work in progress!
A Fabian e compagnia proponi il rinnovo dopo due anni e se non l'accetta lo vendi al miglior offerente, in questo caso "condicio sine qua non" visto l'autofinanziamento del club.
Il fatto che abbiamo perso soldi per Insigne è imperdonabile per un club come il Napoli e lo stesso dicasi per gli altri. Ma il problema è anche negli investimenti perchè, complice una situazione societaria davvero ridicola, il Napoli non sa investire i soldi incassati. Le cessioni di Higuain e JJ sono state vane e non a caso l'unica volta che si è programmato e speso bene è stato fatto ai tempi di un signore (Benitez) che è l'unico competente di calcio venuto a Napoli negli ultimi 25 anni, ma etichettato e bollato come un'inutile soprammobile.
Quest'assetto societario e questa politica non hanno mai permesso al Napoli di fare un passo avanti sia in termini di vittorie che di solidità.
I diritti d'immagine vengono presi e restano nel cassetto dopo aver fatto il calendario, la scugnizzeria è poco più di un obitorio giovanile, il fatturato cresce più per inflazione che per innovazione e nel frattempo si deve ridimensionare il monte ingaggi. Dopo vent'anni onestamente questa è una sconfitta e se nei 20/25 anni di Ferlaino non abbiamo vinto un cazzo, ora neanche quello. Se andiamo in Europa ogni anno (a fare le comparse) ricordiamo che ora in Europa vanno fino all'8 posto ed anche il nono per qualche anno. Cosa che nell'era pre De Samentis sarebbe stata uguale ma in tanti confondono i quasi 100 anni della storia del Napoli con i 4 anni di Naldi e Corbelli.
Che poi è anche un po' una favola questa storia che durante la presidenza Ferlaino il Napoli non abbia vinto niente. Finora gli unici due scudetti sono stati vinti in quell'epoca, senza contare la Coppa Uefa (che era di gran lunga più difficile della Uefa League di oggi: vi partecipavano anche le squadre che erano arrivate seconde nei maggiori campionati), una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Alla luce di quello che abbiamo vissuto in tutto il periodo successivo, a me sembra qualcosa.
Sì, la storia del fallimento la conosciamo bene, tutti, ma i titoli vinti quelli sono e nessun fallimento potrà cancellarli. Così come conosciamo bene l'epopea delaurentisiana, il titolo comprato dopo il fallimento, la risalita dalla C, i primi tempi in cui mancavano pure le magliette, ecc. Dobbiamo essere grati a chi ha riportato il Napoli nel calcio che conta e lo ha tenuto in alto per tanti anni, oltre a farci godere uno spettacolo per lunghi tratti esaltante. Indiscutibile.
Però questa storia non può essere una patente di immunità per qualsiasi eventuale cazzata fatta durante il percorso, attualmente o in futuro.