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“Per colpa di un mentitore viene propalata una versione dei fatti accaduti alla Rocca dei Rettori nella tarda mattinata del 17 febbraio scorso del tutto falsa e priva di riscontri. Io – scrive il presidente della Provincia, Nino Lombardi – avrei aggredito ed insultato un sindacalista della FP Cgil? Respingo nel modo più categorico e con sdegno quanto viene riferito dal suindicato e che peraltro viene supinamente accettato dalla Stampa (o parte di essa) che, senza alcun riguardo per il diritto di replica e di contraddittorio che dovrebbe essere doveroso, ha fatto proprio quanto suggerito dal sindacalista. Aggiungo che il Sindacato Cgil umilia il suo stesso ruolo e svilisce la sua stessa funzione diffondendo un documento grottesco, avallando senza nutrire alcun dubbio, accuse prive di fondamento.
La verità è che quella mattina non c’è stata alcuna aggressione, non ci sono stati spintoni e nemmeno insulti. Non è mio costume indulgere in tali pratiche: figurarsi, poi, se posso perdere il mio tempo in questo modo nei confronti di una persona moralmente dappoco. Il Presidente della Provincia, trovandosi di fronte, nella sede istituzionale dell’Ente, in orario di ufficio, un sindacalista della FP Cgil impegnato, in tutta evidenza, a svolgere, senza alcuna autorizzazione da parte del Dirigente competente, campagna elettorale per la sua sigla sindacale in vista della prossima elezione della RSU, ha invitato il suddetto sindacalista ad astenersi dallo svolgere la predetta attività.
D’altra parte, non era la prima volta che mi imbattevo nello stesso personaggio in orario di ufficio intento a procacciarsi voti. A fronte del mio invito (“Qui non si fa campagna elettorale …”), peraltro lanciato mentre mi apprestavo a lasciare la Rocca, il rappresentante della FP Cgil ha risposto che lui non stava svolgendo campagna elettorale, non ammettendo dunque quanto era invece fin troppo chiaro. Al ribadire dunque da parte mia la contestazione, il contradditorio ha preso la piega di una discussione dai toni sempre più animati.
Ma non più di questo: mai sono state alzate le mani, né mai si sono dati spintoni. Il tutto è durato non più di due minuti al massimo. Ogni ricostruzione dei fatti che dica il contrario è frutto di una consapevole e dunque colpevole volontà di diffamare il Presidente della Provincia. In ogni caso mi riservo di tutelare presso l’Autorità Giudiziaria la mia onorabilità nei confronti del Sindacalista e di chiunque altro sia intervenuto a diffamarmi a qualsiasi titolo”.
