L’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile “è nata per ‘promuovere’ e far conoscere l’olio di palma sostenibile, che garantisce la sostenibilità ambientale e il rispetto di chi lavora”. Lo afferma Vincenzo Tapella, presidente dell’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile, intervenendo al workshop ‘Bellezza rigenerativa e Green Claims’, organizzato da Icea – Istituto per la certificazione etica ed ambientale in collaborazione con Cosmos-Standard, nell’ambito della 56esima edizione di Cosmoprof worldwide Bologna, la manifestazione dedicata all’industria cosmetica, in svolgimento fino al 23 marzo al Quartiere fieristico del capoluogo emiliano.
L’olio di palma “viene utilizzato non solo nel food, ma anche nei cosmetici” – spiega Tapella – Questa è una “giornata importante per le foreste e per l’olio di palma, che è stato attaccato ferocemente” ma “si è difeso bene” in quanto “a partire dal 2004 si è organizzato con l’Rspo” un’organizzazione ad adesione globale e volontaria che collabora con le parti interessate dei sette settori dell’industria dell’olio di palma per sviluppare e implementare standard globali per la produzione e l’approvvigionamento di olio di palma sostenibile “e ora che sta arrivando l’Eudr, la nuova regolamentazione contro la deforestazione, parte avvantaggiato”.
Non si tratta della “panacea”, però, “è un primo passo per fare in modo che tutte le materie prime, non solo l’olio di palma, siano esenti da deforestazione. La cosmesi utilizza una buona percentuale di olio di palma e ho notato che i produttori di cosmetici sono interessati alla sostenibilità e all’immagine”, conclude.