In questi giorni tiene banco la discussione sulla messa in esercizio del provvedimento denominato Rete Stroke, introdotto con Decreto ad acta del commissario Vincenzo De Luca. Una decisione che, secondo il Movimento 5 Stelle di Benevento, è passata sotto colpevole silenzio da parte dei rappresentanti eletti nel Sannio. Il M5S chiede un incontro urgente con i delegati della sanità campana e con i rappresentanti istituzionali locali per esaminare gli effetti, ritenuti discutibili, già evidenti dal primo giorno di attuazione della nuova rete.
Secondo quanto previsto dal piano regionale, l’ospedale “G. Rummo” di Benevento è stato inserito nella categoria degli ospedali di I° livello per la gestione degli ictus, mentre le altre strutture ospedaliere delle città capoluogo campane, oltre a Nocera Inferiore, sono state inserite tra quelle dotate di Unità Stroke di II° livello. La Regione Campania motiva la classificazione del San Pio con il numero ridotto di interventi eseguiti – meno di 500, come il Moscati di Avellino – e soprattutto con la mancata attivazione della neurologia interventistica, che preclude l’esecuzione della trombectomia.
La conseguenza diretta di questa classificazione, denuncia il Movimento, è che la maggior parte delle urgenze neurologiche del territorio sannita verranno trasferite in strutture extra-provinciali come quelle di Caserta o Avellino. Una scelta che, secondo il M5S, conferma la mancanza di una programmazione sanitaria adeguata per il Sannio, in linea con quanto accaduto negli ultimi anni, prima con Caldoro e poi con De Luca.
“Le direttive sui percorsi Stroke sono un’ennesima pezza a colori per il Sannio – si legge nella nota – spacciate come miglioramento, ma che nei fatti disgregano ulteriormente il sistema sanitario locale”. Il Movimento evidenzia inoltre come alcune aree della provincia di Benevento, come il Titerno, il Tammaro e il Fortore, continueranno a fare riferimento a ospedali di I° livello come il San Pio di Benevento o il Sant’Ottone di Ariano Irpino, a causa dei tempi di percorrenza superiori ai 45 minuti verso Avellino o Caserta. In questi casi, i pazienti che dovessero necessitare di trombectomia rischierebbero tempi di intervento più lunghi e un aumento del rischio di danni neurologici irreversibili. Una disparità di trattamento che, secondo il M5S, nega l’eguaglianza negli standard assistenziali per tutti i cittadini.
“Chiediamo che i cittadini del Sannio possano ricevere le stesse cure, in modo equo e tempestivo, al pari dei cittadini salernitani, napoletani, casertani e irpini, in proporzione alle tasse che versano come tutti gli altri campani”, affermano.
Si parla di una prossima apertura di una Stroke Unit presso l’ospedale San Pio, ma la sua classificazione resterà quella di I° livello in assenza della neurologia interventistica. Da qui, l’appello del Movimento per una pianificazione urgente, che preveda l’aumento di mezzi e personale dedicato ai trasferimenti extra-provinciali. La carenza di risorse, infatti, comporta la delocalizzazione degli equipaggi del 118 fuori dalla provincia e l’utilizzo di personale di pronto soccorso per il trasporto in ambulanza, causando ulteriori disagi per i cittadini sanniti.
“Questa scelta politica bipartisan – conclude la nota – rappresenta una vera e propria discriminazione. Un atto arbitrario, messo in atto da chi avrebbe dovuto difendere gli interessi della nostra comunità e che invece si è reso complice delle decisioni del Commissario, mai messe realmente in discussione dalla politica sannita.”