Diverse associazioni del territorio sannita esprimono profondo disappunto nei confronti del Direttore Generale dell’ASL di Benevento, Gennaro Volpe, accusandolo di non aver rispettato gli impegni assunti e di aver ignorato ogni tentativo di confronto sul tema della riorganizzazione del servizio di emergenza territoriale 118.
A firmare il comunicato congiunto diffuso sono: Movimento Civico per l’Ospedale di Sant’Agata (Maria Rosaria Oropallo), Salute e Territorio (Alfredo Lavorgna), AVO BN (Mario Domenico Rossi), SannioCuore (Amedeo Ceniccola), SPI CGIL Valle Telesina (Domenico De Blasio), No demedicalizzazione 118 Fortore Miscano (Giuseppe Fusco), Rete UCCP San Giorgio del Sannio (Attilio Petrillo) e Comitato SOS Sanità Valle Vitulanese (Angelo Piazza).
Le Associazioni denunciano il mancato rispetto delle promesse fatte dallo stesso direttore nel giugno 2024, quando, nel promuovere l’audit civico, aveva garantito l’istituzione di un tavolo di confronto permanente per monitorare il riassetto dell’emergenza sanitaria territoriale. Tuttavia, secondo i firmatari del documento, questo tavolo non è mai stato istituito, e lo stesso direttore avrebbe evitato sistematicamente il confronto con le realtà associative.
Al centro della contestazione vi è la progressiva demedicalizzazione delle ambulanze e il conseguente indebolimento del servizio 118, motivato dall’ASL con la carenza di medici disponibili. Le Associazioni, tuttavia, contestano questa giustificazione, sostenendo che si sarebbe potuto garantire una maggiore copertura del servizio attraverso il ricorso alle prestazioni aggiuntive, previste da ben sei provvedimenti di legge negli ultimi due anni.
Il silenzio del Direttore Generale su questi aspetti preoccupa particolarmente le realtà associative, secondo le quali le azioni intraprese dall’ASL stanno portando a un progressivo smantellamento del servizio pubblico di emergenza, con gravi ripercussioni sulla qualità dell’assistenza sanitaria.
Le critiche al modus operandi di Volpe non arrivano solo dalle Associazioni, ma anche da una trasversale opposizione politica, dai sindaci e dalle amministrazioni comunali, dai sindacati, fino ad arrivare agli appelli dell’Arcivescovo di Benevento. Nonostante le richieste di confronto provenienti da più parti, il Direttore Generale avrebbe ignorato ogni istanza e proseguito con la riorganizzazione del servizio senza ascoltare il territorio.
A destare ulteriore sconcerto – scrivono le associazioni – è il fatto che il manager, specialista in Sanità Pubblica e Presidente Nazionale di CARD (la Società Scientifica delle Attività Sociosanitarie Territoriali), stia attuando un riassetto del servizio senza impiegare i necessari professionisti sul territorio, non garantendo così un reale miglioramento dell’assistenza sanitaria, come previsto dal DM n. 77/2022 e dal PNRR.
I cittadini evidenziano, inoltre, che l’ASL di Benevento starebbe portando avanti una politica di contenimento dei costi che penalizza il personale sanitario, mentre, paradossalmente, continua a esternalizzare servizi, generando un aggravio di spesa senza vantaggi concreti. Questo dimostrerebbe, secondo i firmatari del comunicato, che il problema non sia tanto la mancanza di risorse economiche e umane, quanto l’inadeguatezza delle scelte gestionali, che stanno incidendo negativamente sulla qualità dell’assistenza sanitaria nel territorio sannita.
In una realtà come quella dell’ASL di Benevento, caratterizzata da una forte dimensione territoriale, il depotenziamento del servizio 118, inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rappresenterebbe una grave lesione dei diritti fondamentali dei cittadini.
Di fronte a questo scenario e alla mancanza di dialogo con l’ASL, le Associazioni firmatarie del comunicato preannunciano azioni concrete per contrastare il progressivo depotenziamento della sanità territoriale e per difendere il diritto dei cittadini a un servizio di emergenza efficiente e adeguato.